Vaticano

"Non sto bene". E Papa Francesco rinuncia a leggere il discorso

Francesco, affaticato, non è riuscito a pronunciare il discorso preparato per l'incontro coi rabbini europei. Intanto aumentano le voci di una riforma del Conclave

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Tornano a far preoccupare le condizioni di salute del Papa. È lo stesso Francesco a far scattare l'allarme nell'udienza concessa oggi alla delegazione della Conferenza dei rabbini europei, rinunciando a leggere il discorso preparato per l'occasione e limitandosi a consegnarlo. "Non sto bene di salute", ha ammesso il Pontefice giustificandosi. Il discorso che aveva preparato entrava sull'attualità parlando della crisi in Terra Santa ed esprimendo preoccupazione per la crescita dell'antisemitismo nel mondo.

L'agenda odierna di Francesco era piuttosto fitta ed oltre all'incontro con i rabbini europei prevedeva, tra gli altri, anche l'udienza al presidente della Generalitat de Catalunya, l'esponente della sinistra repubblicana Pere Aragonès i Garcia.

La salute del Papa

"Grazie di questa visita che a me piace tanto - ha esordito con voce affaticata Francesco rivolgendosi ai delegati della Conferenza dei Rabbini europei - ma succede che io non sto bene di salute e per questo preferisco non leggere il discorso ma darlo a voi e che voi lo portiate". Il Papa ha scherzato più volte sulla sua situazione clinica, commentando con un ironico "sopravvivo". Di recente, nell'intervista al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, è entrato nel vivo delle sue condizioni spiegando di avere un problema al ginocchio che sta migliorando. "Ho avuto due interventi alla pancia: il primo per una diverticolite nel colon trasversale, mi hanno tolto un pezzo, e poi succede quello che succede quando ti aprono la pancia". A giugno l'intervento all'addome al Policlinico Gemelli dovuto alla presenza di un laparocele incarcerato che gli aveva causato sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti. Pochi mesi prima, a marzo, il paziente illustre era stato ospite sempre nell'ospedale romano dove era arrivato trasportato con una certa urgenza per un dolore al termine dell'udienza generale del mercoledì.

La riforma del Conclave

L'annuncio del Papa di stare poco bene arriva a poche ore dalla diffusione di un'indiscrezione, smentita dalla Sala Stampa della Santa Sede, di una possibile riforma delle regole del Conclave. Secondo quanto appreso dalla vaticanista statunitense Diane Montagna e pubblicato in un articolo su The Remnant, sarebbe allo studio di Francesco uno stravolgimento della costituzione apostolica Universi Dominici Gregis promulgata nel 1996 da Giovanni Paolo II. Il progetto di revisione prevederebbe l'esclusione dei cardinali ultraottantenni - già privi dello ius eligendi su decisione di Paolo VI - anche dalle Congregazioni generali che preparano il Conclave. Ma cambiamenti sarebbero in esame anche per ciò che riguarda l'elezione del Romano Pontefice: Montagna ha scritto, riportando fonti vaticane, che "l’idea sarebbe che i cardinali elettori, la maggioranza dei quali scelta da Papa Francesco, costituissero il 75% dei voti, mentre il restante 25% sarebbe composto da laici, religiose e religiose, nominati da Papa Francesco prima che la Sede Apostolica diventi vacante". In Italia l'indiscrezione è stata rilanciata dal blog Messainlatino.it, generalmente molto informato su quanto avviene Oltretevere. Anche The Pillar, altro organo d'informazione del cattolicesimo Usa, ha trovato riscontri all'ipotesi di una riforma del Conclave limitandosi però a riferire del cambiamento delle Congregazioni generali che potrebbero assumere un formato simile a quello visto all'ultimo Sinodo sulla sinodalità, con i cardinali divisi in gruppi di lavoro e messi attorno ad un tavolo.

Della sua successione Francesco ha parlato spesso, lasciandosi sfuggire - seppur ironicamente - che il prossimo Papa assumerà il nome di Giovanni XXIV.

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