Guerra in Israele

Dall'operazione "Ira di dio" alla caccia ai vertici di Hamas: storia delle vendette di Israele

I capi militari di Israele vogliono eliminare tutti i vertici di Hamas. Sono "morti che camminano". La promessa di catturare le menti dietro l'attentato terroristico ai kibbutz ricorda le vendette del passato: come ai tempi di Settembre Nero non verrà concesso quartiere

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"Morti che camminano", sono queste le parole scelta dal portavoce delle Forze di Difese israeliane Jonathan Conricus per definire i leader di Hamas. Ribadendo la ferma intenzione da parte delle forze israeliani di individuare, catturare e assassinare "tutti" i capi del movimento armato islamista che negli anni ha preso il controllo della Striscia di Gaza e minaccia di ampliare il suo dominio anche nei territori della Cisgiordania. I primi della lista sono i vertici della Nukhba.

Quella dei vertici israeliani è una promessa di vendetta che fa tornare alla mente l'operazione Ira di dio: operazione segreta condotta dal Mossad con l'obiettivo di uccidere tutti i membri di Settembre Nero e dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina - più nota come Olp - ritenuti "direttamente o indirettamente responsabili" dell'attentato alle olimpiadi di Monaco del 1972. L'operazione, autorizzata dall'allora primo ministro Golda Meir, si protrasse per quasi un ventennio, portando l'eliminazione di esponenti del terrorismo palestinese come Ali Hassan Salameh, fondatore di Settembre nero, Mahmoud Hamshari, Hussein Al-Shir (collegamento tra Settembre Nero e il Kgb), Abu Youssef, Kamel Adwan, Kamal Nasser e altre figure di spicco, sebbene non direttamente collegate ai fatti, come l'intellettuale Wael Zwaiter, primo "bersaglio" assassinato da due agenti del Mossad a Roma.

A dare la caccia ai terroristi e condurre la missione con tutte le risorse necessarie questa volta sarebbe lo Shin Bet, servizio di sicurezza reduce dall'imperdonabile fallimento del 7 ottobre. Come è stato reso noto nelle scorse settimane, infatti, una nuova unità ha ricevuto il nome di codice di "Nili", acronimo di "Netzakh Yisrael Lo Yishaker" che tradotto significherebbe "La Gloria di Israele non cadrà". Questo nome è collegato alla storia di resistenza e attività di spionaggio condotte dallo Stato ebraico prima ancora della sua nascita; quando il popolo ebraico appoggiava il Regno Unito nella "guerra ibrida" che portò alla sconfitta dell'Impero ottomano (al pari delle alleanze arabe condotte dal più noto maggiore T.E. Lawrence, ndr) allora alleato dell'Impero germanico.

Questo nome e questo intreccio di collegamenti nella storia potrebbero anche essere frutto della propaganda israeliana, e solo una facciata per le operazioni segrete che Israele sta conducendo contro i vertici terroristici palestinesi di Hamas, dei comandanti di Nukbha, e dei membri chiave delle forze combattenti note come Brigate Ezzedin al-Qassam e dei loro finanziatori. Quel che è certo, è che gli agenti del Mossad verranno coinvolti come quelli dello Shin Bet e tutti gli operativi della comunità di Intelligence delle Forze di difesa israeliane - che contano su diverse unità di Sayeret e la Shayetet- per eliminare ogni target di alto valore e portare a termine la missione affidata: vendicare le 1.

400 vittime assassinate nell'infame attentato ai kibbutz.

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