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Il dolore di Sinner: "Non giocherò per un po'...". Incertezza sulla data del rientro dopo il forfait di Roma

Il campione azzurro in conferenza stampa: "Dura rinunciare a Roma, ma spero di avere almeno altri 10 anni per giocare qui". Poi ha aggiunto: "A Parigi solo se al 100%"

Il dolore di Sinner: "Non giocherò per un po'...". Incertezza sulla data del rientro dopo il forfait di Roma

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"Non giocherò per un po'...". Sinner parla del suo futuro dopo il forfait di Roma

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Jannik Sinner non parteciperà agli Internazionali d'Italia, in programma dal 6 al 19 maggio. L'annuncio arrivato nella giornata di ieri come un fulmine a ciel sereno priva il torneo di Roma del protagonista più atteso. Il problema all'anca destra, che lo aveva costretto a rinunciare ai quarti di finale a Madrid, prima del match contro Auger-Aliassime, ha costretto il campione azzurro ad un brusco stop. Adesso l'obbiettivo si sposta inevitabilmente al Roland Garros, la seconda prova del Grande Slam della stagione.

Volato a Roma nonostante il forfait, il tennista altoatesino è intervenuto in conferenza stampa al Foro Italico, per spiegare le sue condizioni:"Prima di Madrid stavo meglio, ci sono stati dei giorni in cui andava meglio e altri in cui sentivo di più. Era una situazione strana, ai sedicesimi ho sentito abbastanza dolore e prima degli ottavi stava riandando meglio ma sapevo che c'era qualcosa che non andava. Dopo la risonanza abbiamo visto che c'era qualcosa che non era apposto al 100%. Dopo la rinuncia di Madrid abbiamo fatto altri esami e abbiamo preso questa decisione non facile. Roma per me è il torneo più speciale dell'anno, c'è da accettarlo anche se fa male, non solo a me ma credo a tanti tifosi. Succede, ho 22 anni, speriamo di rigiocare fino a 15 anni qua".

"La situazione è peggiorata"

Sinner ha poi evidenziato l'importanza della gestione delle forze: "Non so se ho fatto qualche errore, mi rendo conto che il riposo è molto importante. Quando posso riposare un paio di giorni lo faccio, è importante anche dal punto di vista mentale. Dopo Montecarlo non ho toccato racchetta per cinque giorni, mi sono sentito bene quando sono arrivato a Madrid ma poi la situazione è peggiorata. Io sono abbastanza tranquillo. Ora sarà un periodo senza giocare, dobbiamo vedere dalla prossima settimana in poi come lavorarci. Dobbiamo decidere ancora alcune cose, la preparazione per Parigi non sarà ottimale perchè siamo abbastanza stretti. Io e il mio team in ogni caso daremo il massimo per arrivare con una percentuale più alta di competere. Arrivarci senza partite qua a Roma non è semplice, questo è un torneo importante per poi andare a Parigi".

"A Parigi solo se al 100%"

Il numero 2 al mondo ha poi parlato dei prossimi appuntamenti. La stagione iniziata con la vittoria degli Australian Open, è ricca di impegni. Proprio per questo sarà necessario arrivare ai tornei senza problemi fisici:"Fino a questo momento non ho mai avuto problemi fisici quando abbiamo cambiato tra terra e erba, non faccio i movimenti che faccio normalmente e per ora ci faccio molta attenzione. Stiamo lavorando a bassa intensità, ci saranno più risposte tra una settimana o una settimana e mezzo. A Parigi giocherò solo se sarò al 100%, se ci sarà mezzo dubbio dovremmo vedere. L’appuntamento clou della stagione era Roma, spero di avere la possibilità di giocare a Torino. Tutte quelle che posso fare in Italia per me sono speciali. Era molto importante anche a livello di punti, sono in una buona posizione ma questo ora è secondario. Ora il mio obiettivo è quello di andare a Torino".

"Non voglio buttare tre anni di carriera"

Infine, Jannik ha parlato nuovamente del suo problema fisico, mostrando la massima cautela, riguardo al prossimo rientro in campo: "Non voglio entrare nei dettagli, pensavamo che non fosse nulla di grave ma con la risonanza abbiamo visto che c’è qualcosa che non va al 100%. Abbiamo tutto sotto controllo, se non dovesse essere curato completamente mi fermerò per un altro po’. Non voglio buttare via tre anni di carriera in futuro, non ho fretta anche se fa male. Curare il corpo è più importante di tutto il resto. Non sempre se uno si fa male commette un errore. Ci siamo presi delle giornate di riposo dopo Montecarlo che servivano. Ci siamo allenati fisicamente lì per mettere benzina. Abbiamo fatto tutto in maniera giusta. Se dovessi tornare indietro non so cosa farei meglio o in modo diverso, è da tanto che non avevo un infortunio. Speriamo di tornare più forti di prima".

Insieme a Jannik c'era anche Angelo Binaghi. Il presidente della Federazione ha dichiarato: "Essere qui fa onore a Jannik e rende onore alla nostra manifestazione. In uno sport come il nostro la Federazione debba avere il compito di stare vicino ai nostri campioni nei momenti di difficoltà. È troppo facile farlo quando si vincono gli Australian Open. Per Jannik è un momento di difficoltà, la sua telefonata di ieri è stata una coltellata. Ormai pensavo che il pericolo fosse scampato, sembrava che tutto fosse rientrato.

Sarebbe dovuta essere la sua festa, credo che la scelta sia stata giusta ed il merito è del suo staff".

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