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Vannacci tra amici e nemici. "Non sono sicuro di passare"

Il generale capolista solo in Italia centrale. Crosetto punge: "Sarà eletto, un bene per l'esercito". Mal di pancia anche nella Lega. Fedriga: "Voto i friuliani"

Vannacci tra amici e nemici. "Non sono sicuro di passare"

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Il Capitano sceglie il Generale, ma non tutti i colonnelli salutano la scelta con entusiasmo. E anche nelle file del governo non manca chi accende qualche scintilla polemica.

La decisione di Matteo Salvini di candidare Roberto Vannacci alle Europee è di quelle che non passano inosservate. C'è il carisma e il potenziale attrattivo (o divisivo a seconda dei punti di vista) del personaggio a fare discutere. Ma anche la decisione di privilegiare in lista una figura proveniente dalla società civile e non dai quadri di partito o dal territorio a lasciare qualche strascico. Di certo nello schema immaginato dal segretario della Lega il nome di Vannacci regala la possibilità alla Lega di attirare una quota di indecisi e guadagnare voti, secondo alcune stime il suo nome varrebbe 800mila preferenze. Il riferimento alla sua presenza «in tutti i collegi elettorali» come candidato indipendente però non scalda i cuori del partito. Tanto che nel tardo pomeriggio arriva una puntualizzazione, una nota del partito in cui si fa sapere che «il generale Roberto Vannacci, la cui candidatura ha suscitato grande interesse anche in mondi esterni al partito, sarà capolista nella circoscrizione di sua residenza, ovvero l'Italia centrale». Un messaggio che mette nero su bianco che l'autore de Il mondo al contrario non verrà schierato al Nord.

Chi di certo non è conquistato dall'idea di schierare il generale è Gian Marco Centinaio. Da settimane il vicepresidente del Senato ricorda che il suo «entusiasmo per la candidatura di Vannacci è a meno 2000». E fa sapere di voler votare «chi si è fatto il mazzo sul territorio. Per fortuna, ci sono le preferenze e, di conseguenza, si può votare uno come si possono votare tanti altri. E ce ne sono tanti altri validi nel mio partito. La mia posizione non cambia». Tiepido è anche Massimiliano Fedriga che intervistato a Un Giorno da Pecora fa sapere che privilegerà i candidati espressione del suo territorio. «Spero possa contribuire a fare un buon risultato; io sono molto contento dei tre candidati proposti dal Friuli Venezia Giulia. Sono possibili solo tre preferenze».

Sullo sfondo, però, c'è soprattutto il botta e risposta con il ministro della Difesa a fare discutere. Guido Crosetto, interpellato da Affaritaliani, commenta: «Era chiaro da mesi che lo avrebbe fatto. Sarà certamente eletto e le istituzioni europee potranno godere del suo contributo di idee e valori. Sono certo che la sua presenza aiuterà elettoralmente la Lega. Una scelta win-win, come si dice. Per lui, per la Lega e per l'esercito». Al Foglio ribadisce lo stesso concetto, aggiungendo: «Salvini e Vannacci hanno molte cose in comune: gli stessi valori e soprattutto lo stesso senso dello Stato». Vannacci replica parlando a Un Giorno da Pecora. «Il ministro ha detto che se verrò eletto sarà un bene per l'esercito? Buon per lui. Non vorrei deluderlo però. Sembrava sarcastico? Il sarcasmo lo lascio al ministro. Lui è molto criptico quindi non saprei». E sulle polemiche interne alla Lega Vannacci sceglie la diplomazia. «Sono problemi loro, io non ho la tessera della Lega, al momento, sono un candidato indipendente». E se Cateno De Luca fa sapere di «aver autorizzato Vannacci ad usarmi per alzare il prezzo con Salvini» (venendo però smentito sull'ipotesi di una candidatura del generale in tutta Italia), il vicesegretario della Lega Andrea Crippa risponde punzecchiando Crosetto. «Anche lui ha tanto seguito nelle Forze Armate e in Leonardo. E visto che ha così tanto seguito si candidi e si misuri in una campagna elettorale difficile e dispendiosa. Il ministro ha detto che Vannacci ha lo stesso senso dello Stato di Salvini. Bene, dimostri anche lui di avere senso dello Stato, dia un contributo, si conti e prenda le preferenze.

Sarebbe anche questa un'operazione win-win per tutti».

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