Coronavirus

Nembro, l'ex sindaco: "Non si chiuse per le lobby"

L'ex sindaco di Nembro avrebbe chiuso tutti i locali nei primi giorni di marzo, quando il comune della Val Seriana, assieme alla vicina Alzano Lombardo, era pesantemente colpito dalla prima fase del Covid

Nembro, l'ex sindaco: "Non si chiuse per le lobby"

L'ex sindaco di Nembro avrebbe chiuso tutti i locali nei primi giorni di marzo, quando il comune della Val Seriana, assieme alla vicina Alzano Lombardo, era pesantemente colpito dalla prima fase del Covid. Ma «le varie lobby li hanno lasciati aperti», scrisse in una chat su whatsapp agli atti della procura di Bergamo Claudio Cancelli, allora primo cittadino.

La mancata zona rossa qualche giorno prima del lockdown generalizzato dell'8 marzo è al centro dell'inchiesta della procura di Bergamo. Lasciare aperti i due comuni dove le bare si accatastavano è uno degli errori al centro dell'inchiesta della Procura di Bergamo che ha portato a numerosi avvisi di garanzia anche eccellenti, come quelli per l'allora presidente del consiglio Giuseppe Conte, per l'allora ministro della Salute Roberto Speranza e per il tuttora presidente della regione Lombardia Attilio Fontana. E ora la frase dell'allora sindaco riapre la ferita di quello che si sarebbe potuto o dovuto fare e non fu fatto.

«Anch'io sarei stato drastico su ristoranti, bar, centri sportivi eccetera. E invece le varie lobby li hanno lasciati aperti. Sbagliato. Se devi intervenire, intervieni in modo rigido, altrimenti non serve», scriveva il sindaco Cancelli la sera del 3 marzo 2020, commentando su whatsapp con un imprenditore della zona la possibilità, che in quel momento sembrava molto concreta, che venisse istituita la zona rossa in Val Seriana. La chat è agli atti dell'inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della prima ondata di Covid.

La frase di Cancelli arriva in risposta alla richiesta dell'imprenditore circa la chiusura del territorio («ho sentito le novità che pare non siano buone. Diventiamo zona rossa?»), con Cancelli però ancora piuttosto scettico: «Adesso è più di una voce. Però aspettiamo, non sono convinto che la adottino subito». Il giorno dopo, il 4 marzo, nuova chat con l'imprenditore che prega il sindaco di fargli sapere il rpima possibile dell'istituzione della zona rossa e il primo cittadino risponde: «Non sappiamo ancora nulla. Spero ci avvisino un po' prima. C'è ancora qualcuno che ha speranza che non venga dichiarata.

Vediamo».

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