Guerra in Ucraina

Ma Mosca "cancella" l'Ucraina: "I suoi confini non ci sono più". Biden, mano tesa a Xi sui dazi

Zakharova: "Il Paese che conoscevamo smetterà di esistere". Il presidente Usa: "Presto parlerò con Pechino, sto decidendo"

Ma Mosca "cancella" l'Ucraina: "I suoi confini non ci sono più". Biden, mano tesa a Xi sui dazi

A ventiquattrore dall'affondo di Vladimir Putin, che ha decretato la fine dell'Occidente e definito «una tragedia» «inevitabile» l'azione militare ai danni di Kiev, Mosca intona il de profundis all'Ucraina affidandosi alla donna del regime, Maria Zakharova. «L'Ucraina che conoscevamo, all'interno di quei confini, non c'è più. E non ci sarà più. Questo è evidente. Quei confini non ci sono più», ha spiegato la portavoce del ministero degli Esteri russo a Sky News Arabia, usando parole ultimative che lasciano trasparire la convinzione di essere vicini al traguardo della conquista del Donbass e di immaginare la fine delle ostilità solo dopo una resa ucraina. Come da repertorio del Cremlino, la dama russa che si fa da megafono al numero uno della diplomazia di Mosca, Sergei Lavrov, nel fornire giustificazioni e chiavi di lettura all'aggressione, torna a scaricare sull'Occidente le responsabilità della guerra. Secondo la vice di Lavrov, il riarmo dell'Ucraina e il suo inserimento nelle esercitazioni Nato sarebbe stato «pianificato» per portare allo scontro militare: «Per anni abbiamo chiesto alla comunità internazionale di usare la propria influenza politica, diplomatica ed economica per portare Kiev al tavolo dei negoziati e attuare ciò che il Presidente dell'Ucraina si era assunto come propria responsabilità in base agli accordi di Minsk - ha riferito Zakharova - Ma tutti sono rimasti indifferenti a ciò che avevamo chiesto». La doppia combinazione di fattori - ostacolare i negoziati e inviare armi a Kiev, «anche se l'Ucraina non fa parte dell'Alleanza Atlantica» - sarebbe stata «pianificata con l'obiettivo di creare l'attuale situazione e risolverla militarmente». Ma con risultati pessimi, secondo Mosca, perché «le armi inviate, e i combattenti, prolungano l'operazione russa in Ucraina». E la storica visita dei tre leader Macron, Scholz e Draghi, giovedì, avrebbe persino peggiorato le cose: «Nessuno sa perché sono andati a Kiev. Forse volevano incoraggiare Zelensky a fare più morti, non lo sappiamo. Parlano della ricostruzione dell'Ucraina e allo stesso tempo forniscono armi», aggiunge polemica, spiegando che la scelta rischia di ritorcersi contro l'Europa: «Le armi le ritorneranno indietro attraverso il mercato nero, perché Zelensky non controlla più nulla e le operazioni militari sono gestite da consiglieri militari, soprattutto inglesi». Parole condite con la denigrazione del leader ucraino: «Zelensky interpreta il ruolo del presidente e trascorre la giornata esibendosi davanti alle telecamere e registrando video». Non starebbe lavorando a una soluzione del conflitto: «Ha messo in stallo i negoziati senza reagire (...) alle soluzioni che Mosca propone per uscire dalla crisi». Quanto all'ingresso nella Ue: «Per anni la comunità occidentale ha manipolato questa storia del coinvolgimento nella sua struttura di integrazione e da allora l'Ucraina sta peggiorando sempre di più».

I contenuti e i toni di Zakharova rievocano l'affondo pronunciato il giorno prima da Putin. «È l'Occidente che ha scelto di aggirare la diplomazia e risolvere le controversie con la forza», insiste la portavoce del ministero russo, che accusa gli Stati Uniti di aver «danneggiato per anni il tessuto delle nostre relazioni bilaterali», che resistono solo «perché una rottura sarebbe un problema molto serio».

Appena dopo le parole di Zakharova, Joe Biden ha annunciato di essere in procinto di prendere una decisione sull'allentamento dei dazi alla Cina e di aver pianificato di parlare «presto» con il presidente Xi Jinping.

Lo scontro Russia-Occidente non può prescindere dalla relazione con Pechino.

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