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L'ossessione di Letta: così il Pd vuol propinarci la patrimoniale

Il segretario del Pd si rivela durante un'intervista al Tg2: tassa di successione per ottenere la cosiddetta "dote" per i diciottenni. L'allarme del centrodestra, Renzi: "Possiamo morire gratis?"

L'ossessione di Letta: così il Pd vuol propinarci la patrimoniale

Si avvicinano le elezioni ed Enrico Letta riparte con i suoi propositi di applicare una patrimoniale agli italiani. La notizia arriva direttamente dal Tg2, durante un'intervista concessa dal segretario del Pd che, in merito alla cosiddetta "dote" per i futuri diciottenni, torna a parlare di tasse.

Letta vuole la "dote" per i giovani

Per la precisione, Letta parla di "tassa di successione per i patrimoni plurimilionari", perché "è giusto che uno che ha un patrimonio così lasci qualcosa alla società: se viene ridato ai giovani attanagliati dalla precarietà questo è il senso di generazioni che si aiutano". Nessuna pace fiscale per il Partito democratico, e gli italiani finiscono ancora una volta nel mirino.

Proprio quanto sembrava di essersi lasciati alle spalle le insidie della riforma del catasto, ecco che Letta ci riprova. Una patrimoniale per costituire una sorta di "dote" per i giovani, che invece di essere aiutati a trovare lavoro e a realizzarsi, potranno avere il reddito di cittadinanza di pentastellata memoria.

Le reazioni

Dura la replica di Giorgio Mulè sottosegretario alla Difesa e deputato di Forza Italia, che parla di "anima inossidabile della sinistra", che mira a tassare gli italiani. "Dopo essere stato fermato da Forza Italia durante il governo Draghi sull'ipotesi di introdurre una patrimoniale sulla successione, oggi rilancia la sua proposta: inseguire con le tasse gli italiani anche dopo la morte", attacca il rappresentante azzurro. "Perché per il Pd è lo Stato che decide che cosa deve fare un cittadino dei suoi soldi guadagnati con sacrifici e pagando le tasse, mentre Forza Italia abolì la tassa di successione durante i governi presieduti da Silvio Berlusconi".

Mulè definisce la proposta di Letta come demagogica e strampalata. "Prevede che muoiano contemporaneamente oltre 400mila italiani (l'1% dei contribuenti) consentendo al Pd di confiscare parte dei loro patrimoni", commenta. "Una follia che va di pari passo con l'altra proposta dei suoi alleati di Sinistra italiana che vorrebbero introdurre una patrimoniale sui patrimoni netti per persona fisica superiori ai 500mila euro (bastano una casa e pochi risparmi)", conclude.

Dello stesso parere anche Alberto Gusmeroli, parlamentare della Lega, vicepresidente della commissione Finanze della Camera e responsabile Unità fisco del dipartimento Economia del partito. "Il Pd si conferma il partito delle tasse", dichiara. "Mentre la Lega propone flat tax e Quota 41, Enrico Letta ha già la patrimoniale pronta".

Anche Matteo Salvini, il leader del Carroccio, lancia l'allarme. "25 settembre. Chi sceglie il Pd sceglie più tasse, chi sceglie la Lega sceglie la Flat Tax al 15% e la Pace Fiscale. Chi non sceglie, poi non si lamenti", scrive sulla propria pagina Twitter.

L'affondo di Renzi

"Lo dico con la morte ma il Pd ha iniziato la campagna elettorale in un modo che giudico folle", ha dichiarato il leader di Italia Viva nel corso di un'intervista concessa a Mezz'ora in più. "Si legge che vogliono candidare Di Maio in Emilia Romagna, proprio lui che diceva che il Pd rubava i bimbi alle famiglie. Ieri poi Letta ha detto che bisogna mettere la tassa di successione. Da segretario del Pd ho sempre detto no ad aumentare le tasse. Aumentare quella di successione è folle", ha aggiunto Matteo Renzi, "Si pagano già tante tasse in questo Paese, possiamo almeno morire gratis?".

L'ex dem si è detto disposto, replicando a specifica domanda di Lucia Annunziata, a effettuare un confronto televisivo con il segretario del Pd. "Nella narrazione collettiva si sempre detto che il cambio di governo e quel famoso 'stai sereno' derivasse da una personale antipatia", ha spiegato Renzi alla conduttrice, "ma il governo Letta il primo ottobre 2013 aumenta l'Iva, noi facciamo gli 80 euro". "Io ritengo che i riformisti italiani vincono elezioni non gridando al fascismo ma dimostrando che la destra non è credibile", ha aggiunto in conclusione l'ex premier, "se ha una sinistra che anziché giocare la carta riformista davanti alla destra sovranista parla di imposta di successione e candida i Fratoianni, che dicono no al rigassificatore, e quel Luigi Di Maio che è simbolo di tutte le battaglie che abbiamo combattuto in questi anni...

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