Magistratura

Doppio Csm e separazione delle carriere. Nordio accelera la grande riforma

La riforma della giustizia torna ad agitare il dibattito politico e la corsa alle Europee e riaccende lo scontro con la magistratura

Doppio Csm e separazione delle carriere. Nordio accelera la grande riforma

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La riforma della giustizia torna ad agitare il dibattito politico e la corsa alle Europee e riaccende lo scontro con la magistratura. A un pugno di giorni dal 36esimo congresso dell'Associazione nazionale magistrati - previsto il prossimo fine settimana a Palermo - da Roma arriva la notizia dell'accordo in maggioranza su un disegno di legge costituzionale: l'obiettivo è la separazione delle carriere, la conseguente riforma del Consiglio superiore della magistratura e l'istituzione di un'Alta corte per giudicare giudici e magistrati.

Secondo quanto è emerso dopo un vertice iniziato nel pomeriggio, sarà il Guardasigilli Carlo Nordio a presentare un testo entro le Europee. Alla riunione di ieri a Palazzo Chigi oltre al premier Giorgia Meloni e al ministro Nordio c'erano il sottosegretario Alfredo Mantovano, i due sottosegretari di Via Arenula Andrea Ostellari e Andrea Delmastro e il viceministro Paolo Sisto, i presidenti delle commissioni Giustizia di Camera e Senato Ciro Maschio e Giulia Bongiorno e i responsabili Giustizia dei partiti di maggioranza.

Nell'incontro si sarebbe stabilito anche di accelerare al massimo in commissione Giustizia sul provvedimento per l'eliminazione dell'abuso d'ufficio, già approvato in uno dei due rami del Parlamento, e di lavorare a una modifica della legge Severino come chiede Pietro Pittalis di Forza Italia. Se l'accordo sulla separazione delle carriere dei magistrati e l'istituzione di due Csm sarebbe già stato individuato, è in corso dentro la maggioranza il dibattito sul «metodo» di elezione dei togati. L'ipotesi è quella del sorteggio «secco» o «mediato», mentre sembrerebbe esclusa l'ipotesi che sia il governo (non più il Parlamento) a nominare la metà dei componenti dei due Csm. I togati candidabili al Csm sarebbero prima sorteggiati poi sottoposti a una successiva selezione.

«La Meloni ha sacrificato la separazione delle carriere sull'altare del premierato, e in via Arenula si sono piegati», replica invece Enrico Costa, deputato di Azione, che rivendica il «suo» ddl sulla separazione delle carriere già pronto e disponibile. Tra le novità c'è l'ipotesi di un'Alta Corte che giudichi sia i magistrati giudicanti che requirenti. Il Pd ha già alzato le barricate: «Questa maggioranza non ha fatto nulla per migliorare la giustizia. Sull'Alta corte si leggano le nostre proposte», tuona la vice presidente Pd del Senato Anna Rossomando. L'idea che circola è quella di ripescare la bozza della Bicamerale per le riforme di Massimo D'Alema che prevedeva appunto una «Corte di giustizia della magistratura formata da nove membri dei Csm di magistratura ordinaria e amministrativa» come «organo di tutela giurisdizionale» in un unico grado «contro i provvedimenti assunti dai due Csm», ma è saltata fuori anche l'ipotesi di riformare l'articolo 112 della Costituzione che prevede l'obbligatorietà dell'azione penale, introducendone invece la discrezionalità, con le priorità che potrebbero essere stabilite per legge.

In mattinata era stato il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia a invocare un incontro con il Guardasigilli: «Auspichiamo un confronto sulla riforma, almeno prima che diventi legge, per un contributo tecnico. Scelga lui se prima o dopo il Consiglio dei ministri». Su riforma della giustizia e separazione delle carriere, la scorsa settimana Nordio aveva anticipato alcuni punti fermi: «È nel nostro programma, quindi è un obbligo assunto nei confronti degli elettori. Il disegno di legge costituzionale sarà presentato a breve, ma non deve allarmare i magistrati», aveva detto il Guardasigilli.

Il Guardasigilli ha lasciato Palazzo Chigi con Sisto, che ai giornalisti ha parlato di «work in progress». La stessa Anm in serata parla di «grave attacco all'indipendenza della magistratura e all'attuale equilibrio di poteri esistente in Italia», in contrasto «con gli standard europei». L'annuncio della riforma compatta la magistratura.

Le correnti Area, Md e Unicost in questo senso sono allineate.

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