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"Non daremo loro tregua". La minaccia della Ong dei migranti al governo

Dalla Ong Mediterranea Saving Humans, una nuova minaccia al governo di Giorgia Meloni e l'annuncio di violazione del decreto Piantedosi: "Disobbediremo"

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Confrontando il periodo che va dall'inizio dell'anno al 6 maggio, con lo stesso arco temporale del 2023, emerge una riduzione del 60.76% degli sbarchi. Numericamente, sono stati 17.399 i migranti sbarcati in modo irregolare in Italia, contro i 44.343 dello scorso anno nello stesso periodo. La maggior parte di questi è salpato dalla Libia ma negli ultimi giorni si è assistito a un aumento importante degli sbarchi che, con la bella stagione, sono inevitabilmente destinati a intensificarsi. Ma il governo sta lavorando al Piano Mattei e al rafforzamento degli accordi bilaterali con i Paesi del nord Africa, come testimonia il viaggio lampo di questa mattina in Libia da parte del premier Giorgia Meloni.

Ma le organizzazioni non governative con navi impiegate per le operazioni nel Mediterraneo per il recupero dei migranti continuano nella loro propaganda contraria a questi accordi. Nello specifico, oggi è stata la Ong Mediterranea Saving Humans, il cui "frontman" è Luca Casarini, ad alzare la voce per fare quasi una "minaccia" al governo, una sorta di "inimidazione" per chiedere lo "stop ai finanziamenti italiani alle milizie libiche". L'organizzazione, che è italiana ma gode del supporto della rete di Ong tedesche, come spesso accade vorrebbe dettare l'agenda politica a governo e parlamento, niente di diverso rispetto agli studenti che protestano nelle università perché le istituzioni non danno loro corda.

Stavolta, a causare argomento di lamento da parte dell'organizzazione, è il voto in parlamento per l'approvazione di ulteriori finanziamenti da destinare alla guardia costiera libica per il controllo del Mediterraneo. L'Italia da sola non può pattugliare l'intero bacino mediterraneo, e neanche potrebbe esistendo il sistema di acque territoriali e Sar, pertanto da anni aiuta la Libia a mantenere in servizio il suo corpo militare marittimo per il controllo costiero contro l'immigrazione illegale ed, eventualmente, il salvataggio in mare. "Dal 2017, questo patto tra Italia e Libia, condanna a morte, torture e sofferenze di ogni tipo, migliaia di donne, uomini e bambini. Non ci aspettiamo nessun cambio di rotta da questo Parlamento e da questo Governo", dicono dalla Ong, evidentemente infastidita dal fatto che le loro rimostranze non vengono prese in considerazione.

E infatti, nel passaggio successivo, aggiungono: "Mentre la maggioranza voterà a favore della continuazione dei crimini contro l'umanità, vogliamo fare sapere che non daremo loro tregua. C'è chi vota politiche di morte e chi si organizza per salvaguardare la vita. Disobbediremo a ciò che è ingiusto e terribile. Resteremo umani".

Una dichiarazione di intenti chiara, che annuncia nuove violazioni al decreto Piantedosi, nella speranza, molto spesso ben riposta, di trovare giudici che con l'interpretazione del diritto offrono loro una scappatoia.

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