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"Così perde il 10%". I numeri affossano la Schlein: bocciata la linea pro immigrati

Il professor Luca Ricolfi tra europee e politiche: “Né Conte né la segretaria dem, ecco chi federerà il centrosinistra”

"Scelte che valgono un -10%": i numeri che svelano il flop pro migranti di Schlein

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"Scelte che valgono un -10%": i numeri che svelano il flop pro migranti di Schlein

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L’estate militante non ha prodotto alcun risultato e nemmeno i cavalli di battaglia come l’allarme fascismo o la campagna arcobaleno hanno regalato un balzo nei sondaggi. Tempi difficili per il Partito Democratico e per la sua segretaria Elly Schlein, in evidente difficoltà. Emblematico il silenzio di fronte alle dure accuse arrivate dal Movimento 5 Stelle: l’unica reazione? L’apertura ad un’alleanza con Conte. Ma il vero e proprio disastro è legato alla linea del Pd secondo il professor Luca Ricolfi. Intervistato da Italia Oggi, il sociologo ha posto l’accento sul pressing per l’accoglienza diffusa dei migranti: “Quanto vale elettoralmente questa posizione? Direi che vale un -10% di consensi, che poi è precisamente quel che manca alla sinistra per diventare maggioranza”.

Anziché garantire una crescita esponenziale, Schlein da quando ha colto l’eredità di Letta ha fatto solo passi indietro. La fiducia nei suoi confronti è ridotta ai minimi termini, persino Romano Prodi ha invocato un nuovo federatore per il centrosinistra. Anche secondo Ricolfi non sarà l’ex vice di Bonaccini a federare il centrosinistra alle prossime elezioni politiche, stesso discorso per il capo politico grillino Giuseppe Conte: “Mi aspetto che, di qui al 2027 emergano altre figure, un po' meno scialbe. A progressisti resta il problema di trovare un leader o una leader in grado di reggere il confronto con Giorgia Meloni. E secondo me è più verosimile che un leader nuovo e carismatico emerga dal mondo Cinque Stelle piuttosto che dalla nomenklatura del Pd”.

Per Ricolfi l’ipotesi di un campo largo resta improbabile, ma non così improbabile come l’ipotesi che dai venti capicorrente dem“miracolosamente salti fuori un leader capace di controllare il partito e imporre la propria guida anche ai Cinque Stelle”. L’opinione del presidente della Fondazione Hume nei confronti dei pentastellati resta negativa – “hanno scassato i conti pubblici" – ma la considerazione deriva da fattori prettamente sociologici. Secondo Ricolfi, il problema del centrosinistra è quello di recuperare i ceti popolare e i 5 Stelle sono l’unica forza politica rossa in grado di attirarne i voti. A proposito di Schlein, il compito storico del Pd è “tenersi i voti dei ricchi e dei ‘ceti medi riflessivi’. Per il professore la segretaria “è fin troppo attrezzata con le sue idee sul green, la transizione energetica, i diritti LGBTQIA+ (ho dimenticato qualche lettera?).

Il compito dei Cinque Stelle è riportare a sinistra nuovi segmenti dell'elettorato popolare”.

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