Coronavirus

"Il vaccino anti-Covid? Poco efficace". Ecco la verità sull'arma contro il virus

Il luminare americano Robert Gallo, che ha scoperto il virus dell'Hiv, ci ha spiegato in esclusiva come la corsa al vaccino rischia di trasformarsi in un boomerang. "Non abbiamo un piano b e se dovessero esserci problemi..."

"Il vaccino anti-Covid? Poco efficace". Ecco la verità sull'arma contro il virus

Tutti i vaccini in questo momento in sperimentazione per combattere il virus Sars-Cov-2 sono "too much of the same thing" (troppo simili) e per questo motivo potrebbero essere poco efficaci. E soltanto dopo 4-6 mesi potremmo aver bisogno di un'altra iniezione di vaccino perché gli anticorpi "non dureranno a lungo". Per non parlare dei rischi legati alla velocità di produzione per salvare il mondo dal Covid-19.

Se lo dice lui, dovremmo crederci ad occhi chiusi: parola del dottor Robert Gallo, scienziato e luminare americano che per primo ha scoperto e dimostrato (tra il 1983 ed il 1984) che la causa dell’Aids doveva essere attribuita ad un retrovirus successivamente chiamato HIV. Co-fondatore e direttore dell'Istituto di virologia umana presso l'Università del Maryland School of Medicine e co-fondatore e presidente del comitato direttivo scientifico internazionale del Global Virus Network, in esclusiva a ilGiornale.it ci ha spiegato come sta procedendo la corsa al vaccino contro il Covid-19. Ma le notizie, sotto tanti fronti, non sono confortanti.

Ci sono circa 200 vaccini in fase di sperimentazione nel mondo, di cui 9-10 già in fase tre. Cosa significa questo?

"Vuol dire quello che dice. Non hai un vaccino efficace fino a quando non hai un vaccino efficace: sono candidati, niente di più, niente di meno".

Lei è un luminare, è uno scienziato che ha fatto scoperte sensazionali come quella del virus dell'Aids. Qual è la verità sul vaccino anti-Covid?

"C'è una ragione per cui alcuni di essi si trovano nei trials clinici ma la mia impressione è che ci siano troppi candidati che fanno esattamente la stessa cosa. La stragrande maggioranza dei vaccini sperimentali sta prendendo di mira la proteina spike del virus nella speranza di indurre anticorpi neutralizzanti. Questo può o non può funzionare. Abbiamo un candidato vaccino per altri virus che produce anticorpi neutralizzanti, ma questi non si sono rivelati efficaci nonostante l'induzione di quantità significative di anticorpi neutralizzanti".

Cosa sa dirci di più su questi vaccini in corso d'opera?

"Per quanto riguarda tutti i vaccini candidati, per un po' di tempo non ne sapremo l'efficacia nè la facilità di distribuzione in tutto il mondo. Non ne conosceremo la reale sicurezza finché non passeranno mesi e le persone saranno infettate dopo essere state vaccinate. È ancora ampiamente prematuro prevedere l'efficacia di questi vaccini e starei molto attento a come i media riportano i primi annunci senza analizzarli con esperti indipendenti dalle aziende. In conclusione sì, incoraggio a fare il vaccino una volta disponibile, ma no, non sono sicuro che questo risolverà il problema".

Quali sono le cose che non sappiamo sul vaccino contro il Covid-19? C'è qualcosa di "nascosto"?

"Non sappiamo se funzionerà. Non sappiamo se sarà sicuro. Bisognerà vedere: queste sono domande premature. Semplicemente non lo sappiamo. I vaccini candidati sono sensati e validi ​​ma sono troppo simili e non abbastanza per essere un 'piano b e piano c' se dovessero esserci dei problemi".

Gran parte della popolazione mondiale è preoccupata perché, l'esigenza di avere un vaccino al più presto, possa provocare dannosi effetti collaterali per l'organismo umano. Quanto c'è di vero? È giusto essere preoccupati?

"Vedremo. Non credo che ci saranno effetti negativi acuti e immediati. Dobbiamo vedere in tempo se ci saranno complicazioni in qualche percentuale di persone ma non lo sapremo se non nei mesi successivi, dopo che un numero significativo di persone sarà stato vaccinato".

Quali sono i rischi legati alla velocità con la quale si sta provando a produrre il vaccino vincente? E quali sono i benefici?

"I vantaggi sono la velocità ed i rischi sono... la velocità. Quando vai veloce non ottieni diversità di approcci, non abbiamo grandi quantità di dati sugli animali per conoscere i correlati della protezione ma questo è un virus relativamente semplice per ottenere un vaccino. La maggior parte del successo di un vaccino si ha con infezioni acute come morbillo, parotite, poliomielite, ecc. Tutti speriamo nella sua efficacia. Quando sollevi la domanda sulla velocità, rispondi già alla tua domanda: con la velocità può arrivare prima e questo è positivo ma in alcuni casi la velocità può significare anche che le cose non sono state pensate bene, il che non è necessariamente questo caso ma rimane un pensiero nella mia mente".

Solitamente, per un vaccino efficace sono necessari alcuni anni, stavolta potremmo averlo entro un anno dall'inizio della pandemia. Quali sono i passaggi che verranno "saltati" per accelerarne la produzione?

"La risposta è la stessa di quella precedente".

Se tutto andrà bene, uno o più vaccini fermeranno il Covid-19. Ma poi, quanto durerà l'effetto degli anticorpi? Cosa sappiamo su questo?

"Non credo che gli anticorpi dureranno a lungo. Credo che dureranno meno di 6 mesi, forse circa 4-6 mesi, lo dico in base al passato della nostra esperienza con la proteina spike, che è simile ad altre proteine ​​che abbiamo e non hanno anticorpi di lunga durata. Questo è probabilmente un problema significativo".

Questo nuovo Coronavirus è davvero un virus naturale o potrebbe essere "nato" in laboratorio? Quali sono le prove a favore dell'una o dell'altra tesi?

"Non c'è assolutamente dubbio che si tratti di un virus naturale. Non ci sono prove del contrario. Dichiarazioni di altri che affermano diversamente mostrano che provengono da persone che non comprendono la struttura del genoma e stanno cercando di causare controversie".

In attesa del vaccino, alcune terapie (come quella somministrata al presidente Trump) sono in fase di sperimentazione con risultati molto promettenti. Cosa sa dirci in merito? Potrebbero addirittura sostituire il vaccino?

"Sicuramente gli anticorpi monoclonali sono un buon approccio nella fase iniziale della malattia ma non nella fase avanzata. Il problema è distribuire una quantità sufficiente di questi anticorpi monoclonali in tutto il mondo ed utilizzarli con la frequenza necessaria. Ciò potrebbe comportare un enorme onere finanziario e logistico, ma è un progresso importante".

L'Italia è una delle nazioni che hanno saputo contenere meglio l'avanzata del virus. Qual è la sua opinione?

"Hai parlato troppo presto..."

Mascherine e distanziamento sono le uniche armi che abbiamo per contenere la diffusione del contagio o si può fare dell'altro?

"Una cosa fortunata dell'Italia, in particolare del Centro e del Sud, è che si può trascorrere molto tempo all'aria aperta. Bisognerebbe stare all'aperto il più possibile. Certamente, non bisognerebbe entrare in ambienti con grandi gruppi di persone".

Lei è uno degli scienziati che ha scoperto il virus dell'Hiv, e per questo motivo il mondo le sarà sempre grato. Adesso fa meno paura perché esistono cure efficaci ma si arriverà a vincere definitivamente la guerra contro l'AIDS? Esistono nuovi farmaci e sperimentazioni in corso?

"Grazie, ci sono sempre nuovi farmaci in arrivo per l'HIV per vedere se potremo stabilire una cura funzionale".

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