Coronavirus

La "profezia" di Gerli: "Quarta ondata Covid? Cosa accadrà davvero"

Le proiezioni matematiche dell'ex membro del Cts prospettano la discesa dei casi: ecco quando

La "profezia" del matematico Gerli: "Quarta ondata Covid? Cosa accadrà davvero"

I numeri della pandemia continuano a crescere sotto la spinta della variante Delta e la quarto ondata, almeno secondo quanto ha detto il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro, è di fatto in pieno corso. “Il virus stiamo imparando a conoscerlo - ha rimarcato Brusaferro - ma sappiamo anche quali sono le misure per rallentarne la circolazione. Il virus circolerà ma la capacità di controllarne la diffusione dipenderà dalla nostra capacità di vaccinarci”.

La quarta ondata

Chiaro quanto lo sono i numeri degli ultimi bollettini che confermano come i casi da Covid-19 siano tornati a salire ma senza un aumento dei numeri di ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva. Lo stesso fenomeno si era osservato nel Regno Unito dove però le morti sono aumentate del 50% rispetto ai sette giorni precedenti.

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Le proiezioni di Gerli

Ma le proiezioni matematiche rielaborate da Alberto Gerli, 40 anni di Padova, laureato in Ingegneria gestionale era stato indicato da Mario Draghi nel Cts per poi dare le dimissioni dal ruolo pochi giorni dopo l’insediamento, indicherebbero che la quarta ondata andrà verso l'esaurimento entro agosto.

I modelli matematici che ha studiato che prospettive forniscono per agosto?

“Stiamo assistendo ad un brusco rallentamento della crescita dei casi con l'indice di riproduzione diagnostica (quanto crescono i casi settimanalmente) in Italia che è in discesa ripida dal 22 luglio, quando era a 2,15.

A seconda del metodo di interpolazione, tra il 4 il 7 agosto potrebbe scendere sotto 1“.

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C’è un parallelismo tra la quarta ondata inglese e l’Italia?

“In Uk i casi sono cresciuti dal 22 maggio fino a una settimana fa, facendo registrare una fase di 60 giorni e non 40 come accaduto lo scorso anno. Ci sono state delle fasi di up&down, ma percentualmente meno rilevanti, se non prima dell'ultima discesa, molto ripida, dell’ultima settimana. In Italia i primi picchi sono stati registrati a inizio luglio e avevo modellato uno scenario che avrebbe portato a 20-40 mila casi per fine agosto. Ma fino a settimana scorsa, mentre prima si è registrato un aumento del 50 per cento in 7 giorni, lo scenario è cambiato con la curva che è cambiata e fa pensare che fra 4 o 5 giorni i nuovo positivi potrebbero livellarsi“.

A questo punto che scenario ci aspetta?

“Se anche i dati delle prossime ore saranno in range (meno di 6000 casi, ndr), possiamo aspettarci che i casi arrivino ad 8000 circa per poi iniziare una discesa che in un mese potrebbe riportarci ai livelli di inizio luglio. Non è escluso però che possano ripartire ad un certo punto, anche se ad oggi non c’è evidenza“.

Cosa ha portato a differenziarci dall’Inghilterra?

“Una possibile giustificazione di questo comportamento, così diverso dall’ondata in UK potrebbe essere ascrivibile a un minor numero di tamponi. In UK infatti danno tamponi gratis a casa e hanno fatto per mesi 1 milione di test al giorno. Non solo: è possibile che la minor percentuale di persone vaccinate con AstraZeneca, che offre una copertura del contagio dopo 2 dosi di circa il 60% contro 80% di Pfizer, sia stata determinante per l’Italia così come la minor percentuale di persone con solo una dose rispetto a quelli a 2 dosi (sempre per via di AstraZeneca)“.

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Ma la mappa della nuova ondata è eterogenea, diversa in diverse parti d’Italia...

“In sardegna i contagi proseguono la loro corsa così in sicilia i casi crescono del 20 per cento la settimana. La Puglia, ad esempio, ha pochi casi pur ssendo una regione turistica. E’ probabile che se vengono confermati i trend degli ultimi giorni fra una settimana la curva dovrebbe imboccare la discesa. In Uk si è assistito a due diversi picchi in salita e discesa in poche settimane. Ma le curve erano molto strette, cosa che non sta succedendo in Italia dove la curva pandemica è rimasta regolare in salita per scendere ora altrettanto regolarmente“.

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