Cronaca nera

Sequestra una ragazza, la picchia e la costringe a prostituirsi: la violenza dello straniero

A Roma un cittadino straniero trentunenne è stato arrestato per sequestro di persona, lesioni personali aggravate, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione: è accusato di aver sequestrato, picchiato e costretto a prostituirsi una ragazza ventitreenne

Sequestra una ragazza, la picchia e la costringe a prostituirsi: la violenza dello straniero

Ascolta ora: "Sequestra una ragazza, la picchia e la costringe a prostituirsi: la violenza dello straniero"

Sequestra una ragazza, la picchia e la costringe a prostituirsi: la violenza dello straniero

00:00 / 00:00
100 %

Avrebbe sequestrato, preso a calci e pugni e costretto a prostituirsi una ragazza di 23 anni. E sulla base di queste accuse, è finito in manette nelle scorse ore: è stato portato in carcere, in attesa di ulteriori sviluppi. Protagonista della vicenda che arriva da Roma è un uomo di 31 anni originario della Romania, il quale dovrà a quanto pare rispondere delle accuse di sequestro di persona, lesioni personali aggravate, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione. Stando a quanto riportato dal sito line RomaToday tutto sarebbe iniziato lo scorso dicembre, quando la vittima si è presentata alla stazione dei carabinieri Divino Amore per denunciare quanto avrebbe subìto.

La ventitreenne avrebbe raccontato di esser stata letteralmente sequestrata dal proprio aguzzino, nonché connazionale: l'avrebbe prelevata con la forza e rinchiusa nel proprio appartamento in zona Santa Palomba. In quel frangente dopo averla privata del proprio telefono cellulare, il trentunenne straniero l'avrebbe inoltre malmenata a più riprese per intimorirla e per sconsigliarle sul nascere ogni velleità di reazione. Non è tutto: quella sera stessa l'avrebbe portata poi sul lungomare di Ostia, per costringerla a vendere il proprio corpo. E al termine della serata, l'avrebbe anche derubata del denaro nel frattempo guadagnato. Solo a quel punto l'uomo si sarebbe deciso a liberare la ragazza, lasciandola andare. Un'azione che sarebbe stata dettata non tanto dalla compassione o da un ravvedimento improvviso, quanto dalla prudenza: secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l'uomo l'avrebbe liberata in quell'occasione proprio per scongiurare il rischio che le forze dell'ordine potessero venire a conoscenza della storia.

Uno scrupolo che si sarebbe tuttavia rivelato inutile con il senno di poi, alla luce della denuncia della ragazza. Dopo aver ascoltato la vittima, i militari hanno avviato le indagini di rito volte a ricostruire gli esatti contorni della vicenda. Per un'attività investigativa che ha a quanto pare consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del principale indiziato. Alla luce di tutto ciò, su richiesta della procura, il giudice del tribunale di Roma ha disposto nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ai quali i carabinieri della compagnia di Pomezia hanno poi dato esecuzione. L'uomo è come detto accusato dei reati di sequestro di persona, lesioni personali aggravate, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione.

E si trova attualmente detenuto presso il carcere di Regina Coeli, in attesa di novità.

Commenti