Guerra in Israele

L'Italia muove la sua flotta in Medio Oriente: pattugliatore e fregate vicino a Israele

Palazzo Chigi ha fatto sapere che l'Italia è pronta a fornire supporto umanitario alla popolazione interessata dal conflitto in atto in Medio Oriente. Ecco le navi mobilitate da Roma

L'Italia muove la sua flotta in Medio Oriente: pattugliatore e fregate vicino a Israele

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L'Italia muove la sua flotta in Medio Oriente: pattugliatore e fregate vicino a Israele

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Un pattugliatore, una nave anfibia e due fregate della Marina militare italiana per fornire supporto umanitario ai civili coinvolti nella crisi israeliana che sta infiammando il Medio Oriente. L'Italia ha annunciato di esser pronta a contribuire alla causa della popolazione interessata dal conflitto in atto nella regione mettendo in campo, o meglio in mare, alcuni dei suoi mezzi. A questo proposito, Palazzo Chigi ha informato delle attività programmate dal governo diffondendo un comunicato e spiegando che le operazioni saranno seguite dal ministro della Difesa e coordinate dal Comando Operativo di vertice Interforze.

Il supporto dell'Italia

Nella nota istituzionale si legge che l'Italia si affiderà ad alcuni dei suoi jolly militari, come il Pattugliatore Polivalente d'Altura Thaon di Revel, due Fregate Multimissione e una nave anfibia. Per quanto riguarda il primo mezzo, nei giorni scorsi è stato precauzionalmente rischierato a Cipro, al fine di poter rapidamente raggiungere le acque antistanti Israele e la Striscia di Gaza. Il suo compito è presto detto: essere pronto, quando e se dovesse rivelarsi necessario, ad imbarcare materiale umanitario in afflusso dalla base logistica delle Nazioni Unite di Brindisi in afflusso a Cipro con vettori aerei dell'Aeronautica Militare e altro materiale reso disponibile dalla CRI.

In merito alle altre imbarcazioni, Palazzo Chigi ha fatto presente che le due Fregate Multimissione della Marina militare sono già in zona, mentre una nave anfibia sta raggiungendo l'area epicentro delle tensioni per l'eventuale evacuazione umanitaria di personale, nonché per il trasporto di ulteriore materiale di prima necessità. "Le predette attività sono seguite direttamente dal Ministro della Difesa e coordinate dal Comando Operativo di vertice Interforze", ha quindi concluso il comunicato italiano.

Le navi italiane in Medio Oriente

Scendendo nei dettagli, il Pattugliatore Polivalente d’Altura (Ppa) rappresenta una tipologia di nave flessibile con capacità di assolvere molteplici compiti, che vanno dal pattugliamento con capacità di soccorso in mare, alle operazioni di Protezione Civile, senza dimenticare – nella sua versione più equipaggiata – le mansioni di nave combattente di prima linea.

Il Paolo Thaon di Revel, che prende il nome dell'ammiraglio italiano Paolo Thaon di Revel, è costituita da un armamento di base composto da un cannone prodiero Oto Melara 127/64 con munizionamento Vulcano e un cannone Oto Melara 76/62 del tipo sovraponte con munizionamento Davide/Strales con predisposizione per il Vulcano. Sull'hangar di poppa, sono presenti due mitragliere remotizzate Oto Melara/Oerlikon KBA 25/80 e due lanciarazzi ODLS-20 per le contromisure AAW e ASW. Tra le altre cose, la nave in questione è dotata di un'aviorimessa e un ponte di volo per due elicotteri NH90 o un AgustaWestland AW101.

Traffico nel Mediterraneo

Il Mar Mediterraneo è sempre più affollato di mezzi. La portaerei statunitense Uss Gerald R. Ford è stata trasferita in loco per esercitare il suo potere di deterrenza ed evitare che il conflitto si allarghi, accompagnata dal proprio gruppo d'attacco compreso di incrociatori e cacciatorpediniere. Gli Stati Uniti hanno mosso anche la loro seconda portaerei, la Eisenhower, che ha cambiato piano puntando ora il Golfo Persico.

Nel frattempo, la Francia ha inviato al largo della Striscia di Gaza un'imbarcazione della Marina militare. Si tratta della Tonnerre, una delle navi d’assalto più importanti e più grandi sulle quali può contare Parigi.

Da segnalare, infine, il movimento in sottofondo di un gruppo di navi da guerra cinesi, sei, registrate nei giorni scorsi nelle acque mediorientali, per la precisione nel Golfo Persico, al termine di esercitazioni programmate con l'Oman.

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