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Addio a Bizzarrini, il Giotto di Ferrari e Lamborghini

Giotto Bizzarrini, geniale ingegnere, legato anche a Ferrari e Lamborghini, si è spento a 96 anni. Indimenticabile la sua Bizzarrini 5300 GT Strada

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Addio a Giotto Bizzarrini, inventore della 5300 GT Strada

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Si è spento a 96 anni, a Rosignano in provincia di Livorno, Giotto Bizzarrini che nella città labronica era nato nel 1926. Da allora il suo nome è stato legato indissolubilmente a quello dell'automobile italiana, grazie a tutte le prestigiose e leggendarie creazioni su quattro ruote che hanno fatto tremare il mondo dagli anni Cinquanta fino agli Ottanta del '900. Bizzarrini è stato un ingegnere di chiara fama, un genio assoluto, il cui talento ha portato fortune all'Alfa Romeo, alla Lamborghini e alla Ferrari. Eccellenze del nostro Paese. Il "Giotto dell'automobile", ci lascia un'eredità pesante da colmare, uomini di quella scorza e bravura non ne fanno più.

Dall'Alfa Romeo alla Ferrari

Laureato alla facoltà di ingegneria all'Università di Pisa nel 1953, la sua tesi diventa un passepartout per entrare nel settore automotive, vista la sua naturale propensione verso questo campo. Egli aveva elaborato uno studio di una sportiva derivata dalla Fiat 500 Topolino con motore di 750 cc raffreddato ad aria, sviluppando delle soluzioni tecniche molto all'avanguardia. Quella vettura, poi, verrà realizzata e correrà alla Mille Miglia. Giotto Bizzarrini sale in cattedra all'Università di Pisa, ma l'amore per l'auto è così forte e il suo richiamo così irresistibile, che lascia presto l'insegnamento per andare alla Oto Melara nella sala prove motori. Nel 1954 è tempo di sbarcare in Alfa Romeo, dove si respira un'aria di prestigio internazionale. Giotto è uno che si sporca le mani anche sul campo, avendo una certa dimestichezza e una propensione a fare il pilota-collaudatore, così spesso testa in prima persona le sue scelte ingegneristiche. Dall'Alfa, nel 1957, passa alla Ferrari. A Maranello ha le chiavi del comparto motori, dove ha il compito di rendere il V12 Ferrari il più glorioso motore al mondo. Al tempo stesso lavora anche su un 2.0 litri da quattro cilindri e su un 2.5 a 6 cilindri da trapiantare nelle monoposto da F1. Nel 1958 è capo del Reparto Esperienze e sotto la sua direzione nascono capolavori come la Spider California, la 250 GT SWB e la mitica 250 GTO, attualmente l'auto più costosa al mondo.

Ferrari 250 GTO

I successi con Iso Rivolta e Lamborghini

Nel settembre 1961 Giotto Bizzarrini entra in contrasto con il Cavallino Rampante ed è uno degli uomini che tentano di togliere dal comando dell'azienda Enzo Ferrari. Questa "congiura" lo porta fuori dalla sfera di Maranello, così Giotto inizia un percorso in salita. Con i transfughi Ferrari nel 1961 partecipa alla costituzione dell'Ats, ma questa avventura non avrà molta fortuna. Così, l'anno seguente è il momento di tornare nella terra natia, a Livorno, dove fonda l'Autostar, società per la progettazione di auto e motori. È qui che concepisce il 12 cilindri 3500 cm³, poi ceduto alla Lamborghini che a sua volta lo innesterà in una delle sue creature più gloriose: la Countach. Sempre per Ferruccio, Bizzarrini crea il motore della Lamborghini 350 GTV, altro capolavoro senza tempo, disegnato da Franco Scaglione. Nel frattempo, lavora al fianco dell'industriale milanese Rivolta, proprietario della Iso, per la creazione di una granturismo con motore V8 Chevrolet. Nascono la Iso Grifo A3 L, coupé due posti, e la Iso Grifo A3 C, versione da competizione che nel 1964 si aggiudica la 24 Ore di Le Mans, passando per prima sotto alla bandiera a scacchi.

Bizzarrini 5300

Il 1964 è un anno da segnare con il cerchietto rosso, poiché nasce la Prototipi Bizzarrini, con sede sempre a Livorno. Nel frattempo, anche il legame con Rivolta si interrompe, dopo un litigio furioso, per questo motivo le vetture Iso Grifo diventano Bizzarrini GT Strada. Nel 1966 prende vita la Bizzarrini Spa, che sforna subito la GT Europa, una coupé due posti con carrozzeria in vetroresina e motore quattro cilindri di 1900 cm cubi. Con questa macchina, tuttavia, termina anche l'avventura della nuova società. Bizzarrini ha, poi, progettato e realizzato in autonomia una vettura iconica: la Bizzarrini 5300 GT Strada, protagonista nel film "Bullit" con Steve Mc Queen, diventando un vero e proprio simbolo degli anni Sessanta. Dal 1969 al 1972, Giotto sigla una proficua collaborazione con la Bmw per la sperimentale AMX/3.

Bizzarrini

Gli ultimi anni di Giotto Bizzarrini

Il richiamo della cattedra si concretizza con una opportunità all'Università di Firenze, incarico che conserva fino al 1982. Sui colli del Mugello, Giotto Bizzarrini trasferisce anche la sua attività, che trova asilo all'interno dell'Autodromo locale dove, con il figlio Pietro e la moglie Rosanna, continua a progettare auto da corsa.

Costretto dalla nuova proprietà ad abbandonare l'Autodromo, torna sulle colline livornesi, dove si congeda fino alla fine dei suoi giorni.

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