Calcio

L'anno zero di patron Elkann deve concludersi con un posto in Champions più che alzare la coppa Italia

Quasi terminato l'anno zero, come lo ha definito John Elkann, la Juventus potrà programmare con (relativa) serenità l'anno uno solo dopo avere conquistato la matematica certezza di essersi qualificata alla Champions League

L'anno zero di patron Elkann deve concludersi con un posto in Champions più che alzare la coppa Italia

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Quasi terminato l'anno zero, come lo ha definito John Elkann, la Juventus potrà programmare con (relativa) serenità l'anno uno solo dopo avere conquistato la matematica certezza di essersi qualificata alla Champions League: è quello l'obiettivo che i bianconeri non possono fallire. E se a qualcuno pare limitativo il traguardo del quinto posto diventato sicuro pochi giorni fa, dopo la qualificazione della Fiorentina alle semifinali di Conference basta pensare agli introiti garantiti dalla manifestazione continentale più ricca e importante: 80 milioni sicuri con accesso almeno agli ottavi di finale, possibilmente incrementabili. Per una società che ha chiuso la prima semestrale di bilancio con un passivo di 95 milioni, tutt'altro che bruscolini: ecco perché Allegri, a costo di diventare noioso e ripetitivo, ha battuto su questo tasto per tutta la stagione. Consapevole di quello che la società gli aveva chiesto a gran voce, sostanzialmente pretendendolo. Ecco, con 15 punti ancora in palio e l'Atalanta oggi sesta a meno dieci - ma con una partita in meno battere domani il Milan aiuterebbe Danilo e compagni a vedere lo striscione dell'ultimo chilometro sempre più vicino. Nel frattempo, conquistata la finale di Coppa Italia, le casse bianconere già sanno di essere state rimpinguate di 5 milioni che diventeranno 7,6 (più i soldi ricavati dalla vendita dei biglietti per la finale) in caso di vittoria del trofeo: per lo stesso identico discorso di prima, soldi più che mai benvenuti che serviranno anche per pagare i quasi 10 milioni del lodo Ronaldo.

È il calcio di oggi, insomma. Quello in cui i bilanci contano quasi più delle idee o, comunque, dove più le idee (di mercato) sono geniali e più alta sarà la possibilità di tenere i conti in ordine: per questo Elkann ha chiamato Giuntoli e per questo gli ha consegnato lo scettro del comando. Prossimamente, con i conti più a posto rispetto a qualche mese fa, si potrà pensare a rinforzare la squadra: con Thiago Motta probabilmente in panchina e almeno tre-quattro innesti di qualità che aiutino il gruppo a riavvicinarsi all'Inter.

Quest'anno tenuta sotto tiro fino a fine gennaio e poi scomparsa dai radar, troppo veloce e performante per una Juve diventata quasi improvvisamente lenta e prevedibile: come non dovrà più accadere.

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