Interni

Il piano del Viminale sul "caso Milano"

Dopo gli episodi di violenza il governo punta ad un nuovo Cpr e a più tutele per i poliziotti

Il piano del Viminale sul "caso Milano"

Ascolta ora: "Il piano del Viminale sul "caso Milano""

Il piano del Viminale sul "caso Milano"

00:00 / 00:00
100 %

«Il governo ha un piano per la sicurezza a Milano, non chiacchiere. Abbiamo fatto parecchio, ma faremo di più» sostiene Nicola Molteni, sottosegretario all'Interno, della Lega. Un secondo Centro di permanenza per i rimpatri, che devono aumentare, il nuovo questore in arrivo, ulteriori rinforzi e la spinta per il voto in Parlamento del pacchetto sicurezza che prevede più garanzie e protezioni per gli agenti. «Dobbiamo evitare che i quartieri di Milano diventino banlieue fuori controllo come in Francia» sottolinea Molteni al Giornale.

L'ennesimo episodio di violenza è il gravissimo accoltellamento dell'8 maggio alla stazione di Lambrate del vice ispettore, Christian Di Martino, da parte del marocchino irregolare Hasan Hamis, che doveva venire espulso dal 2023. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha rilanciato il video «Forza Christian», l'urlo di vicinanza al collega ferito degli allievi agenti di polizia.

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, si accorge adesso che la sua città non è più sicura e invoca più espulsioni scaricando la patata bollente sul governo e sulla destra. Molteni non ci sta e ribatte che «non prendiamo lezioni da sindaci di sinistra che hanno aperto all'accoglienza illimitata e diffusa. Per non parlare ci chi vuole la chiusura dei Cpr così non verrebbe espulso neppure un immigrato pericoloso».

Non a caso il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, punta ad un nuovo Cpr a Milano. «Chiediamo al sindaco di indicarci un luogo - dichiara Molteni - E a breve arriverà il nuovo questore. C'è già un orientamento». Il 6 maggio il Consiglio dei ministri ha promosso, per venire rimosso, Giuseppe Petronzi, che dalla questura di via Fatebenefratelli è stato nominato Commissario del governo per la provincia di Trento. Nel 2023 il capoluogo lombardo si è confermato al primo posto nella classifica dell'indice di criminalità con 6691 reati ogni 100mila abitanti. Il governo ha garantito a Milano gli 800 militari di Strade sicure, 150 in più negli ultimi sei mesi. «E in un anno sono stati assegnati 1300 operatori di sicurezza fra poliziotti, carabineiri e finanzieri coprendo il ricambio dei pensionati» assicura Molteni. In giugno arriveranno altri 150 uomini.

Le espulsioni sono in aumento, 20% in più lo scorso anno e 15% nel 2024, ma i numeri reali rimangono bassi: 1.650 rimpatri da gennaio. «Raddoppiando i Cpr raddoppieremo le espulsioni - spiega il sottosegretario - E vogliamo allargare gli accordi con i paesi d'origine. Quello con la Tunisia funziona, ma Piantedosi, nell'ottica regionale, ha incontrato gli omologhi di Algeria e Libia».

A Milano il rischio violenza arriva pure dai giovani delle seconde generazioni di immigrati: «Odiano il Paese che li ha accolti e girano con la lama (coltello nda) in tasca». Gli agenti chiedono regole d'ingaggio più decise: «Ci si indigna per i metodi della polizia americana, ma oltreoceano la polizia non si tocca».

Il pacchetto sicurezza che dovrà venire votato dal Parlamento punta ad un'estensione del taser, anche se non ha funzionato a Lambrate per il giubbotto dell'accoltellatore. Oltre alle body cam, sono previsti più giubbotti anti taglio e, sottolinea Molteni, «una normativa che alza la tutela nei confronti delle forze dell'ordine».

Commenti