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"Macchia l'uniforme": la medaglia d'oro punge Vannacci. La replica: "Fuoco di..."

Scontro a distanza tra il tenente colonnello Gianfranco Paglia, consigliere del ministro della Difesa, e il generale ora candidato con la Lega

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Acceso botta e risposta tra militari d'alto grado. Nella più recente puntata di Zona Bianca, su Rete4, il tenente colonnello Gianfranco Paglia, consigliere del ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è scagliato contro posizioni espresse negliu ultimi mesi dal generale Roberto Vannacci, ora candidato alle europee con la Lega. L'ex comandante dei parà della Folgore - ha lamentato Paglia - "indossando l'uniforme l’ha macchiata, e questo noi non ce lo possiamo permettere". E ancora: "Il mio dovere è quello di spiegare all'Italia tutta che il pensiero di Vannacci non è il pensiero della Difesa. Noi siamo lontani anni luce da quello che lui continua a dire dal mese di agosto a oggi".

Parole particolarmente sferzanti, che l'alto ufficiale ha pronunciato proprio nei giorni in cui il dibattito pubblico si è riacceso attorno alla candidatura di Vannacci. "La Lega può fare quello che vuole...", ha osservato Paglia, contestando non la mossa politica del partito di Matteo Salvini, ma le affermazioni per le quali il generale si era fatto conoscere ai più negli ultimi mesi. "I suoi discorsi sono stati divisivi. A noi personalmente non interessa quello che fanno i nostri soldati in camera da letto o di che colore hanno la pelle. Ciò che conta è servire il paese e farlo nel miglior modo possibile, onorare il giuramento che hanno reso", ha dichiarato Paglia.

Il tenente colonnello, che perse l'uso delle gambe in missione a Mogadiscio e per questo ha ricevuto la medaglia d'oro al valor militare, ha quindi aggiunto che Vannacci "è stato sospeso semplicemente perché ha scritto un libro che non era autorizzato con argomenti divisivi, di tutto rispetto per le sue idee ma non per le nostre". Paglia - lo ricordiamo - fu anche parlamentare dal 2008 al 2013 con il Pdl. E proprio riguardo a quell'esperienza politica ora ha precisato: "Quando il presidente Gianfranco Fini mi chiese di intraprendere la campagna elettorale con loro la prima cosa che feci fu chiamare il mio capo di Stato maggiore, e dopo dissi a mia moglie perché sono un soldato, così che ci si comporta". Intuibile il riferimento critico al caso Vannacci.

Ma la risposta del generale candidato dalla Lega non si è fatta attendere. "Io non ho visto la tv, ma mi faccio una domanda: parlando in uniforme esprimeva un suo parere personale o quello dell'Istituzione a cui appartiene? Perché io, per aver scritto un libro a titolo personale nel mio tempo libero, sono stato accusato e sospeso anche per aver suscitato l'associazione tra l’autore e le idee dallo stesso espresse all'Istituzione di appartenenza! Ma non mi preoccupo...

si tratta di un fuoco di Paglia!", ha commentato Vannacci in un post pubblicato su Facebook.

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